I piatti tipici della cucina Montazzolese sono di origine contadina quindi semplici e molto saporiti. La loro degustazione si è tramandata nei secoli sino ad oggi tanto che, in ogni ricorrenza festiva, vengono imbanditi sulle mense.
“TAGLIARILLE E FASCILE” (Pasta e faglioli)
Piatto della tradizione culinaria contadina molto nutriente e gustoso preparato con prodotti locali di notevole qualità.
Viene imbandito dalle massaie montazzolesi soprattutto nel periodo invernale, ma è stato rivalutato in seguito alla istituzione di una sagra estiva, giunta alla 15ma edizione nell’estate 2005, durante la quale il piatto, preparato dalle signore del paese, viene gustato dai cittadini e dai numerosi avventori provenienti dai paesi circostanti e anche da località di tutta Italia.
Ingredienti: farina 00, farina di grano duro, acqua, uova, fagioli secchi, aglio, cipolla, sale, olio extravergine d’oliva, salsa di pomodoro, motenne di maiale.
Preparazione:
- per la pasta: disporre la farina a fontana e versare al centro un pizzico di sale, l’acqua e le uova sufficienti a ottenere un impasto non troppo morbido che va lavorato energicamente prima di polso e poi steso col mattarello. Se ne ricava una sfoglia dello spessore di 2mm all’incirca che viene arrotolata intorno al mattarello e di seguito tagliata prima nel verso della lunghezza, indi nel verso della larghezza per ottenere così delle sottili strisce di pasta che vanno cotte nell’acqua salata bollente.
- per il condimento: in una casseruola fare un fondo di cipolla affettata finemente e aglio che vanno dorati nell’olio d’oliva. Versare la salsa di pomodoro, salare e lasciar cuocere. A fine cottura unire i fagioli secchi precedentemente messi in ammollo per una notte, lessati e insaporiti con sale e aglio. A piacere aggiungere le gustose “cotiche” di maiale bollite che rendono il piatto ancor più gustoso e originale.
SAGNE
Piatto semplice della cucina povera di una volta, le SAGNE costituivano la cena tipica dei contadini, stanchi del duro lavoro nei campi. La ricetta montazzolese di questa pasta, stesa a mano col matterello, provocando i famosi “schioppi”, vede l’utilizzo della farina intrisa con la buona acqua della nostra montagna. Venivano condite con un leggero sugo di solo pomodoro, aromatizzato con cipolla e basilico.
PIZZA DI GRANO
Possono ritenersi fortunate le persone che ricordano le loro mamme o le nonne mentre toglievano il cumulo di cenere e brace per scoprire finalmente la “coppa” e sentire sprigionarsi il fragrante profumo della PIZZA DI GRANO appena cotta. L’acquolina in bocca era inevitabile e non si poteva resistere alla tentazione di mangiarne subito un boccone caldo, che sapeva di buono. La PIZZA DI GRANO viene cotta anche nei forni delle moderne cucine e resta una ottima alternativa al pane in qualsiasi stagione dell’anno, anche se è preferibile gustarla d’inverno.
“PIZZ GRANDINIE” (Pizza di granturco)
Sino al decennio scorso, ogni famiglia destinava un piccolo appezzamento di terreno alla coltivazione del granturco che, in parte, veniva destinato alla macinatura per ricavarne un’ottima farina gialla, preziosa quanto l’oro evocato dal suo colore. Le massaie la utilizzavano per preparare non solo la polenta ma anche una saporita pizza che cuocevano al fuoco, sotto la “coppa”; ottenevano così un ottimo e sostanzioso sostituto del pane, che veniva accompagnato con verdure cotte, con i buoni salumi preparati in casa, con le sarde o sbriciolata nella minestra di verdure e patate.
“PIZZ E FEGL” (Pizza e verdura)
Le salutari colazioni della vita contadina della Montazzoli di molti anni fa erano principalmente a base di questa ottima minestra, preparata utilizzando le buone verdure di campo, lessate e ben pestate insieme alle saporite patate di montagna. Nell’impasto veniva sbriciolata la pizza di farina di granturco, precedentemente cotta sotto la “coppa”, cioè posta sulla pietra del focolare, protetta da un apposito coperchio che la proteggeva dalla cenere e dai carboni ardenti e ne garantiva una perfetta cottura. Nel periodo invernale la minestra di verdura e pizza veniva condita, oltre che con olio e aglio, anche con saporiti pezzetti di salsiccia e di pancetta.
“BRACIOLE o PALLOTTE CASCE E OVE” (Polpette di formaggio e uova)
Sono morbide e spugnose polpette realizzate con formaggio locale e pane amalgamati con le uova. Dall’impasto si ricavano le “PALLOTTE” (polpette) che vengono fritte in abbondante olio di oliva e successivamente “ricalate” (messe a bollire) nel sugo di pomodoro, utilizzato di solito per condire la pasta fatta in casa. Vengono consumate come secondo piatto.
FEGATINO MONTAZZOLESE
Sulla mensa frugale del sabato santo la tradizione paesana prevede il fegatino di agnello insaporito con tanta cipolla. Alcune massaie arricchiscono il piatto aggiungendo, a fine cottura, le uova battute. Di origine contadina, il piatto veniva imbandito anche sulle tavole dei signori del paese e, ancora oggi, la tradizione è mantenuta viva dalle famiglie montazzolesi che ne rinnovano la preparazione nel giorno precedente la Santa Pasqua.
PIZZA DOLCE
Quando le mense erano povere si attendevano i giorni di festa per gustare piatti elaborati e molto gustosi. La PIZZA DOLCE, nella tradizione montazzolese, veniva preparata la domenica di Pasqua per festeggiare la Resurrezione di Gesù Cristo. Il soffice pan di Spagna, tagliato a strati, veniva bagnato con caffè e rhum e farcito con crema gialla e al cioccolato. Troppo buona per essere degustata in un’unica festività nel corso dell’anno, la torta è diventata il dolce di ogni festa importante. Per realizzare il Pan di Spagna si utilizzano: farina, uova, zucchero, lievito, vanillina e un pizzico di sale. Per la crema: uova, farina, latte, zucchero, scorza di limone e stecca di cannella. Per la crema al cioccolato si aggiunge alla precedente il cioccolato fondente o il cacao amaro.
OSTIE
Dolce originale, tipico della Pasqua, prende il nome dalle “ostie”, sottili strati di pasta che racchiudono una dolcissima e gustosa farcia di mandorle e noci, tritate grossolanamente, amalgamate dall’ottimo miele locale. Alcune massaie dispongono dell’apposito “ferro” che consente di cuocere sul fuoco le sottili sfoglie di farina intrisa con l’acqua.
CALCINETTI
Deliziosi dolci ovoidali dalla morbida pasta dorata che racchiude una particolare farcia a base di ceci. Tipici del periodo natalizio, si lasciano piacevolmente gustare per tutto l’inverno. L’involucro di pasta si prepara con farina, zucchero, olio, uova e lievito (facoltativo). Per il ripieno occorrono: ceci, miele, cannella, cioccolato fondente, scorza d’arancia e marmellata d’uva (facoltativo). Realizzati rispettando l’originale e antica ricetta delle nonne montazzolesi, questi fagottini vengono fritti in abbondante olio di oliva e cosparsi di zucchero a velo e cannella.
PIZZELLE
Preparate sia nella tradizionale versione fragrante che in quella morbida, più recente, le PIZZELLE sono un gustoso dolcetto cotto con l’apposito “ferro” che, un tempo, le nonne ponevano a scaldare direttamente sulla fiamma del fuoco e, con la loro maestria, ne preparavano tante da riempire capienti cesti in vimini. Vengono realizzate con: farina, uova, zucchero, olio, ammoniaca o lievito.
CHIACCHIERE
Sono il dolce tipico di Carnevale in tutta Italia e anche Montazzoli ne vanta una versione fragrante e deliziosamente gustosa che gratifica i palati, soprattutto nel periodo invernale, quando le si accompagna con l’ottimo vino locale. Vengono preparate creando un impasto morbido a base di uova, farina, olio, zucchero e aroma di limoni.
CELLI MONTAZZOLESI
La ricetta tradizionale di Montazzoli di queste morbide “ciambelle” farcite prevede che la soffice, e al tempo stesso fragrante, pasta d’uovo zuccherata racchiuda un raffinato ripieno, preparato con mosto cotto, marmellata e … l’esperienza delle abili e brave massaie che danno vita a divini capolavori dell’arte dolciaria. I CELLI MONTAZZOLESI sono il dolce tipico dei matrimoni: un’antica e mai dismessa usanza paesana vuole che i familiari degli sposi distribuiscano i “celli” a parenti e amici – cioè a tutte le famiglie del paese – qualche giorno prima della celebrazione delle nozze.
“SCRIPPELLE” (Crispelle)
Morbida pasta di pane fritta in abbondante olio di oliva, la “scrippella” non può mancare nelle case di Montazzoli nel giorno della Vigilia di Natale. La preparazione richiede un lungo lavoro di braccia nella fase dell’impasto (a base di acqua, farina e lievito di birra), che va maneggiato a lungo e con energia. La ricetta montazzolese prevede la “scrippella” salata e aromatizzata con rosmarino. Solo in pochi le preferiscono zuccherate in superficie.